Le seguenti dichiarazioni sono state tratte da
varie interviste rilasciate da Ian McCulloch negli ultimi anni, in
particolare per la rivista "TV Zone" e per il libro "The making of
Terry Nation's Survivors" di K.Marshall (1995).
D. Come ebbe la parte di Greg Preston ne I SOPRAVVISSUTI?
R. Fui chiamato per girare un episodio di COLDITZ sotto la direzione di
Terry Dudley […]. Dopo che l'episodio fu trasmesso, feci un film un po'
stupido dal titolo THE GHOUL e un paio di cose per BBC Scotland, dopo
di che Terry mi offrì la parte di Greg. In origine avrebbe
dovuto essere la parte di un americano, forse per aiutare le vendite,
ma visto che il mio accento americano è perlomeno incerto
diventò quella di un inglese.
D. Greg Preston fa il suo ingresso nel secondo episodio, "Genesis".
Avrebbe voluto comparire anche in "The fourth horseman", il famoso
primo episodio?
R. Sì, mi sarebbe piaciuto. Pensavo che Pennant Roberts avesse
fatto un lavoro magnifico nel dirigerlo. Era riuscito a creare quella
atmosfera di morte che colpiva tutto il mondo. La sigla iniziale era
superba, come d'altronde il motivo musicale di Anthony Isaac che
riusciva veramente a coinvolgerti.
D. Sembrerebbe chiaro che secondo lei i primi sei episodi de I
SOPRAVVISSUTI siano stati un grande successo...
R. E' noto a tutti che la penso così, secondo me la prima serie
aveva colto un'idea veramente buona. Le sceneggiature erano buone, la
regia era buona e molta gente ci seguiva ogni mercoledì.
D. Durante la prima serie vediamo due filosofie, quella di Terry Nation
[ideatore della serie e autore di alcune sceneggiature] e quella di
Jack Ronder [altro sceneggiatore]. Per lo spettatore questo era
positivo perché la serie non era prevedibile. Quale filosofia
era predominante?
R. Quella di Terry Dudley, il produttore! Terry Nation una volte disse
che I SOPRAVVISSUTI era la serie di cui andava maggiormente fiero ma
che dopo la fine della prima serie non aveva più niente da dire,
il che lasciò Terry Dudley in un vicolo cieco. Ecco
perché si affidò a Jack, che non solo era uno
sceneggiatore molto bravo ma anche uno con una notevole cultura
scientifica, appassionato di argomenti come la produzione di gas
metano, che io detestavo ma che diventò sempre più
importante ed è una delle ragioni per cui ero sempre più
insoddisfatto. La serie mi piaceva come un eccitante misto di avventura
e tragedia, come sarà se la faremo di nuovo. Alcuni episodi
diventarono un po' troppo tecnici e sfortunatamente erano di solito
quelli di Jack. D'altra parte ne scrisse alcuni veramente buoni, per
esempio quelli su Londra ["The lights of London"].
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D. Si ricorda qualcosa dei progetti
che furono fatti per una quarta serie nel 1978?
R. Ne parlai a Terry [Nation]. Avevo anche delle idee per riportare
nella serie il mio personaggio. Alla base di tutto c'era l'idea che
l'Inghilterra venisse invasa da uno stato africano sopravvissuto
all'olocausto e dotato di tutti gli armamenti che noi, centinaia di
anni fa, avevamo portato là per renderli schiavi e colonizzarli.
Sarebbe stata esattamente la stessa cosa ma al contrario […]. Questo
avrebbe portato la serie in una direzione diversa. Diedi il progetto a
Terry e l'idea gli piacque. Lo portò a quello che allora era il
responsabile della serie, il quale lo rifiutò dicendo che era
troppo razzista. In realtà era esattamente l'opposto. Avrebbe
dato un sacco di lavoro ad attori di colore. Infatti io fui l'unico a
chiamare un attore di colore a far parte del cast, Clifton Jones [Kano
in SPAZIO 1999] che fece la parte del dottore in "The last laugh".
D. Se ci sarà mai un'altra serie, cercherà di avere di
nuovo quanti più membri possibile del cast originario?
R. Ho chiesto a Terry Nation di contribuire e mi ha detto che l'avrebbe
fatto se avesse potuto ma è molto occupato in America. Tra
parentesi penso che sia stata una grande perdita per la televisione
inglese il fatto che sia stato via per tanto tempo. Comunque verrebbe
offerta una parte a tutti gli altri membri del cast che fossero ancora
vivi e volessero farne parte, così come a tutti gli ospiti.
Cercherei anche di coinvolgere quanti più attori famosi degli
anni '70 possibile, gente con un talento straordinario e molto raro
oggigiorno. Inoltre ci sarebbe posto anche per molti giovani attori e
attrici.
D. Cosa pensa del trattamento che fu riservato alla serie dalla BBC?
R. Non fu mai pubblicizzata e la motivazione che fu data allora era che
andava già bene senza pubblicità. Erano già
soddisfatti dei sette o nove milioni di telespettatori che ci
seguivano. Non capisco come mai non sia mai stata replicata […]. |