FILM TV n.23 (2001)

semiSERIAL - i telefilm che hanno fatto la tv. I SOPRAVVISSUTI.

Un orrendo contagio, la distruzione di massa, la difficile rinascita. Cronaca da incubo di un serial di culto, ancora oggi ricordato e venerato da migliaia di fan. Un capitolo fondamentale della storia della fiction inglese, realizzato in anni in cui spopolavano, anche al cinema, la fantascienza e il catastrofico.
di Fabio Scamoni

Una Land Rover gira per la campagna inglese. Al volante c'è una donna, sta cercando un negozio aperto. Tutto sembra apparentemente normale, solo che in giro per le strade non c'è nessuno. Potrebbe essere un film con pochi soldi o una somigliante fotografia dell'lnghilterra. Niente di tutto questo. Per le strade non c'è nessuno perché sono tutti morti. l pochi umani che vediamo sono "l sopravvissuti". Negli anni '70 il cinema catastrofico andava molto di moda, basti ricordare titoli come "L'inferno di cristallo" e "Terremoto", praticamente i "blockbuster" di quei tempi. Uno sceneggiatore inglese, Terry Nation, già creatore di una serie di enorme successo intitolata "Dr. Who", decise di cavalcare l'onda scrivendo uno sceneggiato televisivo su un gruppo di sopravvissuti ad un micidiale virus. A metà degli anni 70 una terribile piaga colpisce la Cina, uccidendo centinaia di milioni di persone. L'Europa si sente sicura e lontana da questa carneficina, ma i primi casi di "peste" vengono rilevati anche in Inghilterra. Solo una persona su quindicimila si salverà. Tra queste c'è Abby Grant (Carolyn Seymour), una casalinga madre di un bambino. Ed è lei che vediamo mentre viaggia attraverso la campagna sulla Land Rover. In queste lande desolate Abby incontra prima Greg Preston (Ian McCulloch), un ingegnere scappato da Rotterdam a bordo di un elicottero, poi Jenny Richards (Lucy Fleming), una segretaria impaurita da quel mondo cambiato così velocemente. Nella prima serie il terzetto gira alla ricerca del figlio di Abby, avendo avuto informazioni che lo danno ancora vivo. In questo loro girovagare, in cerca anche di cibo, faranno numerosi incontri con gruppi di altri sopravvissuti che hanno già socializzato tra loro. Quasi tutti sono gestiti da pazzi il cui desiderio di comando supera di gran lunga l'istinto di solidarietà. La seconda serie de "I sopravvissuti" comincia con molte innovazioni. Nel primo episodio un enorme incendio in una fattoria elimina tutti i personaggi che non dovevano più prendere parte alla serie, tra questi Abby. Anche Nation comincia a prendere le distanze dallo sceneggiato. Secondo lui lo spirito iniziale, quello in cui gli spettatori si dovevano identiticare, e cioè "Che cosa fareste voi se foste al loro posto?", andava via via perdendosi. Nella seconda stagione entrano nuovi personaggi e la narrazione si fa un po' più involuta. La dimensione delle piccole comunità viene persa, a favore di un solo gruppo. La nuova eroina si chiama Agnes Carlson (Anna Pitt). Agnes è figlia di un norvegese, morto nell'incidente di un pallone aerostatico. Carlson era portatore della novella che nel suo paese esistevano molte strutture che permettevano la creazione di energia elettrica e acqua potabile. Nella terza stagione Greg e Agnes partono alla volta della Norvegia. Questa serie, nonostante qualche episodio interessante, è tutta in funzione dell'amara conclusione: Greg viene sacrificato da Agnes per porre un sigillo al suo potere sulla comunita appena formatasi. "I sopravvissuti" è un serial che conta tantissimi fan in giro per il mondo. L'argomento, sempre molto attuale, e le storie, sempre ben scritte, ne hanno fatto un capostipite tra gli sceneggiati televisivi. Il primo passaggio in Tv avvenne il 16 Aprile 1975, e conquistò subito il pubblico inglese. Il trentottesimo episodio "Lunga vita al Re" andò in onda l'otto giugno 1977. La grande furbizia di Nation fu quella di raccontare non eroi dal passato straordinario, ma gente qualunque con vite ordinarie, gente capace di trovare risorse nascoste in condizioni estreme. Nation era molto interessato all'aspetto pratico della sopravvivenza, più che a quello politico; secondo lui l'uomo doveva essere messo alla prova per ritrovare le forze per fare cose che nelle società evolute venivano date per scontate: trovare cibo, costruirsi arnesi da lavoro, cercare acqua potabile. E come spesso è accaduto nei programmi televisivi Inglesi di quegli anni, la prima società ad essere criticata era proprio quella d'oltremanica. Il rammarico, per noi amanti dei "Survivors", è che lo abbiano fatto vedere una volta sola, senza più nessuna replica.


FUORI SERIE

Carolyn Seymour ha lavorato molto, anche se in piccole parti, dopo la sua esperienza ne "I sopravvissuti". Ha prestato la sua voce "fuori campo" negli ultimi due episodi della grande saga di "Guerre Stellari". Prima ha interpretato "Congo" e "Mortal Kombat 2".

Ian McCulloch ha fatto perdere le tracce dopo le sue interpretazioni in "Zombi 2" di Lucio Fulci, in "Contaminazione" di Luigi Cozzi ma soprattutto nel bellissimo "Moonlighting" di Jerry Skolimowski.

Lucy Fleming ha avuto una carriera molto curiosa. Nipote del grande Ian Fleming ha partecipato dopo "I sopravvissuti" a due sole miniserie Tv, l'ultima è "A Dance to the Music of Time" nel 1997.
 
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